La nascita del Salumificio Subalpino

Il Salumificio Subalpino di Alessandria Vittorio & C. ha raggiunto un fatturato nell’anno 1980 di ben sei miliardi.

Da Ricca d’Alba il suo mercato di vendita si è esteso alle province di Cuneo, Torino, Asti, Alessandria, Pavia, Savona, Imperia e Genova.
Inoltre, fornisce cosce fresche ad altri salumifici in provincia di Parma e Modena per la trasformazione in prosciutti crudi.

La storia del salumificio Subalpino è abbastanza recente, ma merita di essere raccontata in breve.
In questi momenti di crisi, di cassa integrazione, di disoccupazione, questo successo è un fatto significativo, di straordinaria importanza ed attualità. Significa posti di lavoro, benessere.

A Ricca d’Alba nel 1978 nel corso di una solenne cerimonia per inaugurazione della nuova sede del Salumificio Subalpino, erano presenti gli on. Sobrero, Gasco e Robaldo, il presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Oddero; i sindaci di Alba, di Diano e dei paesi vicini, assessori e consiglieri comunali, autorità civili, militari e religiose, nonché molti esponenti del mondo economico.

Il nuovo stabilimento era stato costruito per merito del cav. Carlo Alessandria e dei figli Vittorio e Gianfranco. Carlo Alessandria aveva iniziato l’attività nel 1935 con un piccolo negozio da salumiere.

Si è ingrandito a poco a poco, aprendo l’attività industriale in capannoni adiacenti il negozio alcuni anni fa. Con il nuovo, moderno e spazioso stabilimento, il salumificio Subalpino ha triplicato la sua produzione e ha portato i posti di lavoro da venticinque ad oltre cinquanta come da previsione.

«In questi momenti di crisi — disse il sindaco di Diano, dopo il taglio del nastro —, è consolante vedere nascere nel nostro Paese dei nuovi complessi industriali. Questo vuol dire nuovi posti di lavoro, benessere, volontà di fare un qualcosa che serve alla comunità. Oggi il lavoro è la cosa più importante della Nazione».

L’on.le Sobrero ricordava come i coniugi Carlo e Maria Alessandria, attraverso non pochi sacrifici, fossero passati da piccoli dettaglianti ad industriali. Sobrero, mise in risalto che l’iniziativa privata e la volontà di operare delle nostre zone, devono essere esempio a tutta la Nazione, particolarmente in questo momento di apprensione. Concluse invitando tutti ad isolare ed a combattere chi tende a demolire la nostra società. L’on.le Robaldo ricordava quando Carlo Alessandria passava, da fiera in fiera, nelle Langhe per acquistare i suini migliori.
Il nuovo stabilimento è entrato presto in attività. Iniziava con una macellazione di 560 suini alla settimana, per poi incrementarla ed i salumi delle Langhe, attraverso tutta una rete commerciale ad hoc, raggiungevano ben presto ogni centro della Nazione.

«Anche attraverso il salumificio Subalpino — come disse il presidente della Camera di Commercio — Alba porterà alto il suo nome nel mondo». Quei discorsi inaugurali di due o tre anni or sono, anche se improvvisati per l’occasione, non furono inutili per l’azienda e per i suoi titolari.

Infatti, oggi il salumificio Subalpino presenta un catalogo ricchissimo di prodotti, che vanno dal prosciutto crudo e cotto, normale e sgrassato, ai salami, alle salsicce, agli zamponi ed ai cotechini.
Questi prodotti alimentano gran parte della popolazione italiana con un fatturato, dicevamo, di svariati miliardi. Questo successo di mercato è certamente il migliore premio, il giusto compenso per il lavoro e per i sacrifici dei titolari e delle maestranze.

Tratto da: Carosi M., Il Salumificio Subalpino, Il Messaggero Economico Italiano, Roma, 1981, Pag. 55-56.